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POESIE

Quello di scrivere è sempre stato il mio “pallino”, e ho scritto di tutto: libri di sociologia, “La Filofollesofia”, alcuni libri di fantascienza quando ero ragazzo, mai né editati e nemmeno stampati, e tanti, tantissimi versi. I miei versi, suddivisi in un numero imprecisato di liriche, e che una volta ho provato a contare, arrivano addirittura a quattromila. Questa pagina, quindi io la dedico alla mia poesia. Anni fa, circa 30, come ho già detto nella filofollesofia, mi sono costruito una piccola casa editrice, perfettamente legale e funzionante, anche se però i libri come al solito li regalavo, almeno di solito; qualcuno per mille lire a copia, allora pure l’ho venduto, ma si trattò di veramente piccola piccolissima cosa. Presento ora qualcuna di queste liriche, sperando che piacciano, ma soprattutto che qualcuno le legga.

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DA “IMMAGINI PARTE PRIMA”

EDIZIONI GRAMAGLIA, 25 gennaio 1986

In “Immagini Parte Prima”, sono elencate le mie prime composizioni poetiche, scritte con grande semplicità e gioia, si fa per dire, da un ragazzo che cautamente si avvicinava alla poesia.

DA “IMMAGINI PARTE SECONDA”

EDIZIONI GRAMAGLIA, 16 aprile 1987

In “Immagini Parte Seconda”, come nella parte prima, ci sono raccolte tutte le mie poesie, per così dire, giovanili, scritte cioè quando ero ragazzo, tra i 15 e i 18 anni. Gli argomenti sono vari, molteplici gli spunti soprattutto personali, sotto, due composizioni.

DA “CANTO DI SIDPERAZIONE”

EDIZIONI GRAMAGLIA, 5 dicembre 1986

Il titolo, fin troppo significativo, non ha certo bisogno di spiegazioni. “Canto di Disperazione”, è una silloge composta da ben dieci poesie di trenta versi ciascuna, a carattere assolutamente autobiografico, nella quale piango tutta la mia infelicità e solitudine. Scritta a 32 anni, è la triste presentazione della mia realtà di allora… molto simil purtroppo a quella di adesso. Due tristi liriche presento: “Notte” e “Pioggia”.

DA “A INES”

EDIZIONI GRAMAGLIA, 24 febbraio 1987

Scrissi questo poemetto, di circa trecento versi in due parti, dedicandolo ad una bellissima ragazza, che conobbi per caso in una scuola tecnica, tanto la trovai carina. Sotto riporto le prime due strofe della prima parte.

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